Se ho inviato fatture elettroniche oltre i 12 giorni consentiti, cosa succede?

Per poter dare una risposta, riprendiamo quanto scritto nella Legge di Bilancio 2023 commi da 166 a 173:

“le irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non rilevano sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’imposta sul valore aggiunto e dell’imposta regionale sulle attività produttive e sul pagamento di tali tributi, commesse fino al 31 ottobre 2022, possono essere regolarizzate mediante il versamento di una somma pari a euro 200 per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni.

Inoltre la circolare dell’Agenzia delle Entrate (6/2023), chiarisce che rientrano in questa possibilità di regolarizzazione, perché considerate formali, e quindi sanabili, le seguenti fattispecie:

  1. invio delle fatture elettroniche  al sistema di interscambio (SdI) ordinari, ma correttamente incluse nella liquidazione Iva di competenza, con relativo versamento dell’imposta;
  2. omesso invio dei corrispettivi elettronici regolarmente memorizzati ed inseriti in contabilità con relativa liquidazione dell’Iva dovuta;
  3. fatture elettroniche emesse con errata indicazione del codice “natura”, se questo non incide sulla corretta liquidazione dell’imposta.

Quindi se si invia in ritardo una fattura, ci si può avvalere della sanatoria sulle irregolarità formali prevista dalla tregua fiscale, che implica quindi il pagamento di 200 euro per ogni anno d’imposta in cui ricadono le anomalie da regolarizzare.

Bisognerà quindi proseguire confermando la domanda di adesione alla definizione agevolata e procedere al pagamento della prima rata entro il 31 marzo 2023 e il saldo della seconda rata il 31 marzo 2024.

 

Reparto Assistenza Clienti

Articoli recenti